
Un viaggio nel tempo, alla scoperta del significato dell'uguaglianza e della pace. Ha preso le mosse da un laboratorio linguistico ma è approdato a molto di più il progetto messo in atto da 25 giovani studenti di prima e seconda media, tra gli 11 e i 13 anni, dell'istituto comprensivo "Padre Semeria" di Roma.
Tutto è cominciato dalla partecipazione a un progetto di scrittura creativa sostenuto dal Pon "Creativa-mente: scrivo", uno dei programmi operativi nazionali del Miur e finanziato dai fondi strutturali europei. Il progetto ha subito entusiasmato i ragazzi: la sperimentazione con le parole ha rappresentato, così, una "porta" per passare a un livello più alto di riflessione a e un approccio di socializzazione più profondo.
"Mi sono ispirata alla teoria del flusso – afferma Mauretta Dianetti, insegnante e organizzatrice del progetto – lasciando i ragazzi liberi di creare e di interagire tra loro in un percorso di socializzazione e di giochi psicomotori. Studiando le forme della lingua creativa e sperimentando tecniche di composizione siamo andati avanti col lavoro: in una di queste fase i ragazzi hanno voluto appropriarsi dei costumi di scena del nostro teatro, li hanno scelti e si sono ispirati per dare vita a personaggi di cui hanno inventato una storia. Tutto questo rifiutando consapevolmente gli ausili forniti dal web e dalla Rete, ma seguendo un proprio percorso molto più intimo e personale di ricerca".
Da qui, dunque, è partita la proposta di allargare il progetto originale a una sperimentazione più complessa, che coinvolgesse non solo gli studenti ma un pubblico più ampio di partecipanti. I ragazzi hanno così inventato una sorta di personale universo spazio temporale dove – in due stanze chiamate "escape room" – i visitatori si possono confrontare con storie dedicate ai temi universali dell'uguaglianza e della pace.
Chi entra nelle stanze si deve preparare dunque a un percorso dove i giochi linguistici della scrittura creativa sono finalizzati al racconto di una storia, anzi di storie di vita vissuta, recitate dai ragazzi con pathos e partecipazione. Dallo sgancio della bomba di Hiroshima alle persecuzione degli ebrei nei campi di concentramento, dall'impegno umanitario di Emergency fino alle lotte per l'emancipazione degli hippy negli anni Settanta i visitatori sono messi a confronto - mentre giocano con le parole - con storie del passato, tragiche ma portatrici di un messaggio di grande speranza. A guidare i partecipanti nelle due "escape room" due personaggio d'eccezione: il diavolo e uno scienziato che ha inventato una macchina nel tempo con la quale viaggiare nella Storia.
Il risultato è un progetto che emoziona, soprattutto per la partecipazione e il sentimento messi in campo dai ragazzi. "Ci siamo divertititi come pazzi – ammettono – Lavorare sulle parole e sui giochi linguistici è stata una spinta che ci ha fatto riflettere su argomenti più profondi e sui concetti della libertà, della pace e dell'uguaglianza. E' stata un'esperienza che ci ha aperto la mente".
"I ragazzi hanno profuso un impegno davvero entusiasmante – valuta Dianetti – Hanno fatto tutto in poco tempo, profondendo il massimo delle energie e dando sfogo a tutta la loro inesauribile fantasia. Le tematiche importanti che hanno scelto di fare proprie sono state anche ispirate dalla Costituzione, che hanno studiato nel corso del laboratorio linguistico".
Tutto è cominciato dalla partecipazione a un progetto di scrittura creativa sostenuto dal Pon "Creativa-mente: scrivo", uno dei programmi operativi nazionali del Miur e finanziato dai fondi strutturali europei. Il progetto ha subito entusiasmato i ragazzi: la sperimentazione con le parole ha rappresentato, così, una "porta" per passare a un livello più alto di riflessione a e un approccio di socializzazione più profondo.
"Mi sono ispirata alla teoria del flusso – afferma Mauretta Dianetti, insegnante e organizzatrice del progetto – lasciando i ragazzi liberi di creare e di interagire tra loro in un percorso di socializzazione e di giochi psicomotori. Studiando le forme della lingua creativa e sperimentando tecniche di composizione siamo andati avanti col lavoro: in una di queste fase i ragazzi hanno voluto appropriarsi dei costumi di scena del nostro teatro, li hanno scelti e si sono ispirati per dare vita a personaggi di cui hanno inventato una storia. Tutto questo rifiutando consapevolmente gli ausili forniti dal web e dalla Rete, ma seguendo un proprio percorso molto più intimo e personale di ricerca".
Da qui, dunque, è partita la proposta di allargare il progetto originale a una sperimentazione più complessa, che coinvolgesse non solo gli studenti ma un pubblico più ampio di partecipanti. I ragazzi hanno così inventato una sorta di personale universo spazio temporale dove – in due stanze chiamate "escape room" – i visitatori si possono confrontare con storie dedicate ai temi universali dell'uguaglianza e della pace.
Chi entra nelle stanze si deve preparare dunque a un percorso dove i giochi linguistici della scrittura creativa sono finalizzati al racconto di una storia, anzi di storie di vita vissuta, recitate dai ragazzi con pathos e partecipazione. Dallo sgancio della bomba di Hiroshima alle persecuzione degli ebrei nei campi di concentramento, dall'impegno umanitario di Emergency fino alle lotte per l'emancipazione degli hippy negli anni Settanta i visitatori sono messi a confronto - mentre giocano con le parole - con storie del passato, tragiche ma portatrici di un messaggio di grande speranza. A guidare i partecipanti nelle due "escape room" due personaggio d'eccezione: il diavolo e uno scienziato che ha inventato una macchina nel tempo con la quale viaggiare nella Storia.
Il risultato è un progetto che emoziona, soprattutto per la partecipazione e il sentimento messi in campo dai ragazzi. "Ci siamo divertititi come pazzi – ammettono – Lavorare sulle parole e sui giochi linguistici è stata una spinta che ci ha fatto riflettere su argomenti più profondi e sui concetti della libertà, della pace e dell'uguaglianza. E' stata un'esperienza che ci ha aperto la mente".
"I ragazzi hanno profuso un impegno davvero entusiasmante – valuta Dianetti – Hanno fatto tutto in poco tempo, profondendo il massimo delle energie e dando sfogo a tutta la loro inesauribile fantasia. Le tematiche importanti che hanno scelto di fare proprie sono state anche ispirate dalla Costituzione, che hanno studiato nel corso del laboratorio linguistico".