La scelta della scuola superiore è un passo importante e i ragazzi lo sanno. Il colloquio tra genitori e figli è un momento decisivo per offrire i giusti stimoli.
Angelo, 49 anni e un figlio di 13, ne sa qualcosa.
Quando parlo con mio figlio e gli dico “Devi iniziare a pensare al tuo futuro”, mi risponde “come faccio? non ho la palla di vetro!”
Anche con gli amici non va meglio. “Con loro parla per confrontarsi e avere una visione più ampia, ma poi gli viene il dubbio che l’amicizia possa condizionare la scelta e che questa non sia la migliore per lui.”
Dopo varie partecipazioni agli open day e colloqui con gli insegnanti, Angelo ora ha le idee più chiare:
“Io e mia moglie vorremmo che facesse il liceo scientifico ma ho capito che è inutile insistere! Tutto deve partire dalle qualità e dai gusti del ragazzo! Che cosa gli piace? Che cosavuole fare? Lui ama la meccanica, gli piace capire come funzionano i componenti meccanici se usati insieme a quelli elettronici. Parlando con i docenti, ho saputo che gli istituti tecnici offrono opzioni interessanti per un tipo come mio figlio.
Ho visto che il manutentore meccanico, per esempio, è tra le figure professionali più richieste. Ma, se vuole, può anche continuare gli studi e specializzarsi scegliendo un Istituto Tecnico Superiore, ci sono molti contatti con il mondo del lavoro.
Ho cercato anche di capire cosa offre il territorio in cui viviamo. Nella mia regione, per esempio, ci sono varie aziende che progettano, costruiscono e collaudano sistemi meccanici ed elettromeccanici.
Ho capito, insomma, che da genitore devo aiutare e sostenere mio figlio nel percorso di esplorazione senza però condizionarlo. Una buona decisione viene da una ricerca e un confronto aperti. È questo il coinvolgimento che fa diventare i ragazzi più responsabili e crea le basi per avere risultati positivi a scuola.”