“Nessuna scuola nel caos, i senatori Petraglia e Bocchino si informino meglio”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli. “Con riferimento all’avvio del nuovo anno scolastico confermo quanto dichiarato davanti alle settime commissioni riunite di Camera e Senato lo scorso 10 ottobre. E cioè che abbiamo lavorato per raggiungere l’obiettivo di un ordinato avvio del nuovo anno scolastico sin dal primo giorno del mio insediamento, quando ho chiesto agli uffici di programmare e curare con la massima attenzione ogni attività relativa al 2017/2018, affinché le studentesse e gli studenti potessero avere in classe sin dall’inizio delle lezioni tutte le e i docenti. Obiettivo che abbiamo centrato grazie anche al lavoro importante fatto dalle scuole, dagli uffici dell’Amministrazione centrale e da quelli periferici”.
“A dicembre - prosegue la Ministra - è stato preparato un crono-programma dettagliato di tutte le attività, ciascuna oggetto di un attento monitoraggio e ottimizzazione, e ogni attività è stata completata in anticipo rispetto alle analoghe tempistiche del 2016/2017. Comprese le assunzioni a tempo indeterminato e l’assegnazione delle supplenze che per la prima volta, parliamo dei contratti annuali, sono scese sotto quota 90.000”.
“In tutto questo percorso, come ho dichiarato davanti alle commissioni due giorni fa, sono stati riscontrati problemi solo in pochi e circoscritti casi, meno di quelli che ci si potrebbe attendere se pensiamo che stiamo parlando di una operazione che coinvolge quasi 8 milioni di alunni e più di un milione tra dirigenti, docenti e ATA. La difficoltà vera e diffusa sul territorio, come ho spiegato sempre in audizione, è la generale carenza di docenti di sostegno in possesso del titolo di specializzazione, causata anche dal fatto che numerosi docenti specializzati preferiscono spostarsi, appena riescono, su posti comuni. Per risolvere anche questa criticità, ad aprile ho firmato il decreto che ha dato il via a un corso di specializzazione per 9.949 posti, sostanzialmente pari a quanti ne son rimasti da coprire nell’organico di diritto. Peraltro, i posti banditi corrispondono alla capacità di accoglienza massima delle Università. Credo che parlare di caos quest’anno sia veramente fuori luogo, demagogico”.
Quanto ai “casi citati dai due senatori ho chiesto subito una verifica agli Uffici Scolastici che smentiscono i dati allarmanti forniti da Petraglia e Bocchino confermando di aver fatto le operazioni di loro competenza nei tempi previsti. Ad esempio non è vero che nella Provincia di Firenze rimangono ancora da nominare 1.300 docenti di sostegno. Infatti, quando a metà settembre gli Uffici Scolastici Provinciali hanno interrotto le operazioni di nomina per passare il testimone alle scuole, risultavano da nominare 679 docenti tutti individuati a cura, appunto, delle scuole. Eventuali cattedre ancora scoperte sono il fisiologico risultato delle rinunce da parte di docenti che, dopo aver accettato in prima battuta il posto, avendone ottenuto un altro per loro preferibile, rinunciano al primo”.