Come evitare che le giovani e i giovani siano vittime e al tempo stesso autrici e autori della scarsa qualità dell’informazione in una società iperconnessa e attraversata da flussi continui e istantanei di notizie? La scuola è la risposta. Il sistema di istruzione può fornire a studentesse e studenti strumenti di decodificazione di ciò che leggono e fruiscono nei mezzi di comunicazione e in Rete. E offrire loro una formazione adeguata in modo tale che possano sempre formarsi un’opinione corretta sui fatti e comunicare il proprio pensiero in modo chiaro ed efficace.
Sono questi gli obiettivi del Progetto sperimentale "Buon Senso", promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Casa editrice Laterza e rivolto alle alunne e agli alunni di nove istituti scolastici. A presentarlo il 2 ottobre alle ore 12.30 nel Salone dei Ministri del Miur, la Ministra Valeria Fedeli, l’editore Giuseppe Laterza, il direttore del TGR RAI Vincenzo Morgante e la direttrice di RAI Cultura Silvia Calandrelli.
Grazie al sostegno di un docente-tutor, le studentesse e gli studenti partecipanti saranno chiamati a realizzare in classe progetti formativi sul tema dell’immigrazione: si confronteranno su posizioni diverse, svilupperanno capacità logiche e dialettiche e realizzeranno, alla fine del percorso, elaborati (saggio breve, reportage, dibattito, video o spettacolo teatrale) che verranno selezionati e valutati nell’ambito di un concorso dedicato.
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“Buon Senso”, la presentazione del progetto sperimentale del Miur e della casa editrice Laterza il 2 ottobre al Ministero