Sono 4.552 i progetti presentati nell’ambito del bando PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale), pubblicato lo scorso 27 dicembre, che ha stanziato 391 milioni di euro per la ricerca di base delle università e degli Enti per la ricerca pubblici. La procedura per la presentazione delle proposte è stata aperta lo scorso 15 febbraio e si è conclusa oggi, alle ore 15.00.
Dei 4.552 progetti presentati, 1.610 sono relativi all’area delle Scienze della vita, 1.641 all’area delle Scienze ingegneristiche, chimiche, fisiche e 1.301 a quella delle Scienze umanistiche. Il bando prevedeva poi tre linee d’intervento: una linea principale, una dedicata ai giovani, una dedicata al Sud, per le quali sono stati presentati, rispettivamente, 3.477, 422, e 653 progetti.
Lanciato con lo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali e rendere più efficace la partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell’Unione Europea, il bando PRIN si caratterizza per alcuni aspetti innovativi, come la possibilità di presentare i progetti estesa al personale, oltre che delle Università, anche degli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR. Come nella precedente edizione del bando, particolare attenzione sarà dedicata alla portabilità dei progetti e alle attività di diffusione e disseminazione dei risultati. I progetti saranno valutati in due fasi e tutta la procedura sarà gestita esclusivamente per via telematica.
“Quello lanciato a dicembre – ricorda la Ministra Valeria Fedeli – è il bando PRIN più sostanzioso di sempre: quasi 400 milioni per la ricerca di base, una dimostrazione molto concreta dell’attenzione posta dal governo Gentiloni all’ambito della ricerca, che abbiamo sempre considerato strategico per la competitività del Paese. La ricerca determina sviluppo e crescita. Sostenere la ricerca, in una società della conoscenza come quella in cui viviamo, significa guardare al futuro”.
I principi guida del programma PRIN sono l’alto profilo dei responsabili scientifici, l’originalità, le potenzialità d’impatto e la fattibilità dei progetti di ricerca. La valutazione delle proposte si svolgerà attraverso una prima fase di preselezione, di competenza diretta dei Comitati di Selezione (uno per ciascuno dei settori di ricerca ERC, per un totale di 25 CdS, che si insedieranno entro la metà di maggio), e una seconda fase di valutazione scientifica del progetto.