Roma, 4 marzo 2017
PON, Fedeli: “Stanziati 80 milioni per le competenze digitali. Sono strumenti di cittadinanza globale per le nostre ragazze e i nostri ragazzi”
Fino a 25.000 euro a scuola per 140 ore in più di ‘digitale’
Pensiero computazionale, per sviluppare la capacità di analizzare e risolvere problemi e per apprendere le basi della programmazione. Percorsi di ‘cittadinanza digitale’ per un uso consapevole dei media, della Rete e dei dati, e per avere gli strumenti per valutare la qualità, l'integrità e la veridicità delle informazioni. Apprendimento pratico attraverso esperienze e obiettivi concreti, anche in sinergia con progetti di robotica educativa e artigianato digitale. Sono alcune delle iniziative che potranno essere messe in campo dalle scuole grazie agli 80 milioni del PON stanziati per lo sviluppo delle competenze digitali fra le ragazze e i ragazzi e per la didattica innovativa. Il bando è da oggi on line sul sito dedicato: www.istruzione.it/pon.
Si tratta del terzo dei 10 bandi PON per una scuola più aperta, inclusiva e innovativa lanciati dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli lo scorso gennaio. Ciascuna scuola potrà ricevere fino a 25mila euro che consentiranno agli istituti beneficiari di attivare fino a 140 ore in più all’anno di ‘educazione digitale’.
“Le competenze digitali sono parte integrante dell’alfabetizzazione del nostro tempo, sono fondamentali per la costruzione di una cittadinanza piena, attiva e informata e per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese, per superare il disallineamento tra sistema educativo e domanda della società”, dichiara la Ministra Fedeli.
“Offrire alle ragazze e ai ragazzi percorsi di cittadinanza digitale significa renderli cittadini attivi e protagonisti e non fruitori passivi. Il digitale è una grande opportunità per loro e lo è anche per le nostre e i nostri docenti. Inoltre, educare le nostre studentesse e i nostri studenti ad un uso consapevole e adeguato della Rete significa impegnarsi concretamente per contrastare fenomeni come bullismo e cyberbullismo, significa contrastare la diffusione del linguaggio dell’odio, un fronte su cui il Miur è da tempo impegnato e vuole continuare ad impegnarsi”.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale, continua Fedeli, “rappresenta uno dei tasselli più importanti e stimolanti dell’attuazione della Buona Scuola e ha generato grande interesse e partecipazione da parte del personale. A partire dagli animatori e dai team per il digitale. La sua rapida attuazione è facilitata proprio da questo entusiasmo e dalla voglia di innovare che hanno dimostrato gli stessi insegnanti. È una strada lungo la quale dobbiamo proseguire, portando a compimento tutte le azioni previste e, quindi, generando un profondo cambiamento all’interno della scuola italiana. Fino a poco tempo fa parlare di digitale a scuola era quasi un tabù. Oggi vediamo docenti che organizzano laboratori di pensiero computazionale ed esperienze educative guidate dall'innovazione non in poche scuole all’avanguardia, ma in moltissime scuole d’Italia. Dobbiamo far sì, con questo bando, che il fronte dell’innovazione raggiunga quante più scuole possibili”.
I progetti proposti dalle scuole dovranno avere al centro, in particolare, due aree: lo sviluppo del pensiero logico e computazionale e della creatività digitale e lo sviluppo delle competenze di “cittadinanza digitale”.