“Gli Istituti Tecnici Superiori rappresentano un segmento relativamente giovane del nostro sistema formativo, che ha già dimostrato di essere una punta di eccellenza: il numero degli iscritti a queste realtà aumenta di anno in anno, a testimonianza dell’alta qualità dell’offerta formativa e della garanzia di un quasi immediato ingresso nel mondo del lavoro. Come Governo sosteniamo convintamente queste istituzioni: il nostro Paese ha bisogno di tecnici qualificati in grado di inserirsi nei settori strategici del sistema economico-produttivo. Ho firmato il decreto che stanzia 32 milioni di euro che le Regioni potranno destinare al fondo per il finanziamento degli ITS. Con largo anticipo rispetto al termine che la legge fissava a settembre. Grazie a questo provvedimento, ci saranno a disposizione 10 milioni in più rispetto all’anno precedente. Ventidue potranno essere erogati subito, mentre la quota rimanente sarà utilizzata a titolo di premialità. Con queste risorse, saranno circa 3.000 i giovani in più che, terminata la Scuola secondaria di secondo grado, potranno accedere agli Istituti Tecnici Superiori. Il nostro obiettivo è far sì che ciascun ragazzo trovi la propria strada. E costruire un legame tra formazione e lavoro”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, in un messaggio di saluto rivolto ai partecipanti all’evento di presentazione dei dati del Monitoraggio nazionale 2019 sul Sistema ITS (Istituti Tecnici Superiori), che si è tenuto al MIUR.
Nel corso della conferenza sono intervenuti Giovanni Biondi, Presidente di Indire, l’Istituto che ha realizzato il monitoraggio, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e Formazione, Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, Cristina Grieco, Assessore per l’Istruzione e la Formazione della Regione Toscana e Responsabile del Coordinamento Tecnico della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni.
I dati del monitoraggio
La rilevazione si è concentrata sugli esiti occupazionali a dodici mesi dal diploma per le studentesse e gli studenti che hanno concluso i percorsi presso gli ITS fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2017 e ha riguardato 139 percorsi ITS erogati da 73 Fondazioni ITS su 103 costituite, 3.367 iscritti e 2.601 diplomati.
L’80% dei diplomati (2.068) ha trovato lavoro entro un anno dal diploma, nel 90% dei casi (1.860) in un’area coerente con il percorso di studi concluso. Del 20% dei non occupati o in altra condizione, il 10,3% non ha trovato lavoro, il 4,8% si è iscritto a un percorso universitario, il 2,1% è in tirocinio extracurricolare e il 2,8% è risultato irreperibile.
Quanto alle tipologie di contratto, il 49,3% degli occupati è stato assunto con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato: questa è stata la tipologia contrattuale più utilizzata in tutte le aree tecnologiche. Uniche due eccezioni Mobilità sostenibile, per la quale prevale il contratto a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, area nella quale prevale l’apprendistato.
La distribuzione del tasso percentuale di occupati per area tecnologica mostra che le aree tecnologiche con le migliori performance occupazionali sono Mobilità sostenibile (83,4%) e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (82,5%). Tra gli ambiti del Made in Italy, Sistema meccanica (91,9%) e Sistema moda (86,3%) ottengono i migliori risultati. Esiti occupazionali meno significativi si registrano per Efficienza energetica (72,2%), Nuove tecnologie della vita (72,7%) e, per gli ambiti del Made in Italy, Sistema casa (57%).
Il 45% dei percorsi formativi (62 sui 139 monitorati) ha avuto accesso alla premialità. Le aree tecnologiche con il rapporto più alto tra percorsi premiati e percorsi monitorati per le Nuove tecnologie per il Made in Italy sono Sistema meccanica (86,3%) e Sistema Moda (62,5%). Per il restante delle aree tecnologiche: Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (69,2%) e Mobilità sostenibile (61,1%). Le Regioni con il maggior numero di percorsi premiati sono la Lombardia (con 12 percorsi), il Veneto (con 12 percorsi) e l’Emilia-Romagna (con 8 percorsi).
Gli studenti
Gli studenti sono giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni (il 44,9%) e 18 e 19 anni (il 32,3%), in prevalenza maschi (il 72,6%), provenienti dagli Istituti tecnici (il 62,3%). Rilevante la percentuale di iscritti con diploma liceale (21,3%).
Un dato interessante è relativo ai fuori sede: il 13,3% degli iscritti risiede in una regione diversa rispetto a quella della sede del percorso. È molto elevata la percentuale per l’area tecnologica della Mobilità sostenibile (33%).
La partecipazione delle imprese
Gli esiti del Monitoraggio nazionale 2019 sottolineano l’efficacia e la stabilità del canale formativo terziario professionalizzante degli ITS, che si confermano una delle novità più significative nel panorama della formazione terziaria professionalizzante. Una novità che ha convinto le imprese.
I dati dimostrano che gli ITS rispondono a un bisogno reale delle imprese e colgono le diverse tendenze del mercato del lavoro. Infatti, il partenariato delle Fondazioni ITS coinvolte nel monitoraggio è costituito per il 37,4% da imprese. Nelle attività di stage le imprese coinvolte sono state 2.467 (ricorrenze).
Nel 30% dei percorsi realizzati, le tecnologie abilitanti 4.0 sono utilizzate nelle attività didattiche come strumenti per realizzare prodotti.