Trecentonovantuno milioni di euro per la ricerca di base, con un’attenzione specifica alla valorizzazione degli under 40 e del Sud. Lo stanziamento è previsto dal bando PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) 2017 che è stato inviato alla Corte dei Conti per la sua registrazione ed è disponibile da oggi sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Il bando, molto atteso dalla comunità scientifica, è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica. L’importo per il nuovo PRIN è il più alto di sempre, grazie alla scelta della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, di concentrare su questo bando fondi di diversa provenienza. Lo stanziamento di 391 milioni comprende infatti anche 250 milioni frutto di un’intesa fra MIUR, MEF e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
La Ministra Fedeli e il Ministro Padoan esprimono “piena soddisfazione per l’esito dell’accordo con IIT, che ha consentito di recuperare una somma importante da destinare alla ricerca di base del nostro Paese, arricchendo uno dei bandi più attesi dal settore e dimostrando concretamente l’attenzione che il governo rivolge all’ambito strategico della ricerca. Il bando PRIN 2017, con la sua dotazione di quasi 400 milioni, rappresenta una svolta per il settore: si tratta della dotazione più cospicua di sempre ed è un segnale chiaro su un tema che questo governo ha sempre considerato prioritario”.
“Stiamo dimostrando concretamente che per noi gli investimenti in formazione, ricerca e innovazione sono fondamentali”, aggiunge la Ministra Fedeli. “Destinare 391 milioni alla ricerca di base significa mettere a disposizione delle ricercatrici e dei ricercatori, che si dedicano con passione e determinazione a questa straordinaria attività, gli strumenti necessari per andare avanti con successo. Ma significa anche attuare la strategia più utile all’intero sistema Paese, se vogliamo essere competitivi in un mondo globalizzato com’è quello di oggi. Ed è anche in quest’ottica che abbiamo scelto di prevedere nel bando delle linee di intervento riservate rispettivamente alle aree del Mezzogiorno e alle ricercatrici e ai ricercatori under 40, a tempo determinato e indeterminato. Una scelta strategica per il futuro dell’Italia”, chiude Fedeli.
Il Ministro Padoan ha rimarcato come la ricerca e l’innovazione rappresentino “un motore fondamentale per la crescita e la modernizzazione del Paese, priorità per le quali il governo si è sempre impegnato. Senza la ricerca, e soprattutto la ricerca di base, non sarebbero neanche ipotizzabili obiettivi volti ad accrescere il benessere dei cittadini. Sostenere la ricerca, poi, significa avere un’attenzione particolare verso i giovani ed aprire loro la strada per un’occupazione di qualità e duratura’’.
Il bando PRIN si caratterizza per alcuni aspetti innovativi, come la possibilità di presentare i progetti estesa al personale, oltre che delle Università, anche degli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR. Come sempre, particolare attenzione sarà dedicata alla portabilità dei progetti e alle attività di diffusione e disseminazione dei risultati. I progetti saranno valutati in due fasi e tutta la procedura sarà gestita esclusivamente per via telematica.
Sono previste tre distinte linee d’intervento:
- Linea principale, con una dotazione di 305 milioni di euro. I responsabili delle singole unità di ricerca potranno essere professori universitari, ricercatori universitari e degli Enti pubblici di ricerca, tecnologi, dirigenti di ricerca e dirigenti tecnologi. È previsto, per assicurare la continuità della gestione scientifica dei progetti, che possano assumere il ruolo di coordinatori scientifici nazionali soltanto coloro che abbiano titolo a restare in servizio per un numero di anni non inferiore a quattro.
- Linea giovani, con una dotazione di 22 milioni di euro. I responsabili delle singole unità di ricerca potranno essere docenti, ricercatori, tecnologi under 40, anche a tempo determinato.
- Linea Sud, con una dotazione di 64 milioni di euro. È del tutto simile, per caratteristiche, alla linea principale, ma tutte le unità di ricerca dovranno essere ubicate in una delle Regioni in ritardo di sviluppo o in transizione.
La ripartizione dei fondi tra le diverse aree scientifiche è così determinata: Scienze della vita, 140 milioni di euro; Fisica, Chimica, Ingegneria, 140 milioni di euro; Scienze umanistiche, 111 milioni di euro.
Ciascun progetto, di durata triennale, può prevedere un costo massimo di euro 1.200.000 e un numero di unità di ricerca variabile tra 1 e 6. Il finanziamento è assegnato all’Ateneo/Ente sede di ogni unità di ricerca. Alle call potranno partecipare tutti gli aventi diritto indipendentemente dal fatto che abbiano partecipato o meno al PRIN precedente. La gestione dei progetti prevede:
- massima flessibilità in fase di esecuzione: sono soggette ad approvazione preventiva da parte del MIUR le sole varianti scientifiche relative alla modifica degli obiettivi del progetto, ma non le varianti tecnico-economiche;
- garanzia di portabilità in caso di trasferimento di sede dei responsabili di unità; valutazioni scientifiche intermedie, rese pubbliche dal MIUR;
- relazioni scientifiche conclusive effettuate entro 90 giorni dalla conclusione del progetto.
Le domande si potranno presentare dal 15 febbraio al 29 marzo 2018.
Il bando: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/bando-prin-2017