È vicina la soluzione per i 387 docenti che sono risultati vincitori delle prove suppletive dei concorsi banditi nel 2020 e che in virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato n. 766/24 rischiano di vedere revocato il loro inserimento nelle graduatorie di merito.
Si tratta dei candidati ai quali venne preclusa la partecipazione alle prove scritte originariamente calendarizzate dall’Amministrazione perché impossibilitati a causa delle restrizioni imposte durante la pandemia da Covid-19 (sospensione del green pass). Le prime pronunce giudiziali furono favorevoli agli interessati sul presupposto che l’impedimento oggettivo alla partecipazione alle prove di concorso non potesse penalizzare gli interessati. Pertanto, l’amministrazione predispose, in esecuzione delle sentenze, apposite sessioni suppletive delle prove scritte e orali e si procedette all’inserimento nelle graduatorie di merito.
Con la sentenza n. 766/24 si è formato l’orientamento del Consiglio di Stato opposto, secondo cui la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, unitamente alle conseguenti misure adottate a tutela della pubblica incolumità, non risultano sufficienti a superare i principi di contemporaneità e contestualità delle prove concorsuali.
Considerata la complessità degli interessi coinvolti, primo fra tutti quello di garantire la continuità didattica per gli studenti, l’amministrazione non procederà a risolvere unilateralmente i rapporti di lavoro di tali docenti nel corso del corrente anno scolastico.
“Abbiamo deciso di garantire la continuità didattica tenendo conto dell’interesse degli studenti”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Il Ministero ha inoltre già attivato le opportune iniziative normative per consentire il superamento delle criticità dovute al mutato orientamento giurisprudenziale che renderebbe inutilmente superate le prove suppletive da parte di questi docenti”, ha concluso Valditara.