In riferimento all’articolo a firma di Salvo Intravaia pubblicato oggi, 2 settembre, sulle pagine de la Repubblica.it edizione di Palermo, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha prontamente replicato fornendo puntuali chiarimenti in merito agli effetti positivi delle operazioni di dimensionamento della rete scolastica siciliana che hanno portato a dimezzare il numero delle reggenze nella regione, contrariamente a quanto titolato dal giornale.
In considerazione però della pubblicazione della replica in coda al pezzo, fruibile quindi soltanto agli abbonati, lasciando invece visibile a tutti il solo titolo che, se letto isolatamente, non consente ai lettori di avere la giusta comprensione della corretta realtà, si ritiene opportuno pubblicare il testo integrale dell’USR.
La replica dell’USR SICILIA:
In riferimento all’articolo a firma di Salvo Intravaia pubblicato oggi, 2 settembre, sulle pagine de la Repubblica.it edizione di Palermo, dal titolo “Scuola, 29 presidi di Palermo dovranno gestire due istituti contemporaneamente: è l’effetto dei tagli all’istruzione”, si precisa quanto segue.
29 sedi affidate in reggenza a dirigenti scolastici non sono assolutamente da considerarsi un effetto dei tagli all’istruzione: ne è prova inequivocabile l’evidenza che lo scorso anno le sedi affidate in reggenza nella provincia di Palermo erano 39. Tale diminuzione, registrata in tutta la regione, è al contrario un positivo effetto del recente dimensionamento della rete scolastica della Sicilia che ha riorganizzato e efficientato l’intero sistema. Da questo anno scolastico, infatti, non ci sono più le cosiddette ‘scuole sottodimensionate’ che, fino allo scorso anno scolastico, non potevano essere sede di dirigente scolastico titolare bensì potevano solo essere affidate a un dirigente reggente.
livello regionale, lo stesso effetto positivo delle scelte di dimensionamento della rete scolastica ha fatto registrare un numero complessivo di reggenze pari a 45 contro le 84 dello scorso anno, sostanzialmente la metà.
di più va chiarito che, laddove sono state assegnate altre reggenze, queste sono riferibili alle sedi rimaste libere in quanto i dirigenti scolastici titolari sono impegnati in altri compiti, quali ad esempio distacchi sindacali, congedi per dottorati di ricerca, distacchi in Atenei, incarichi politici, incarichi presso il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale e incarichi di direzione presso scuole italiane all’estero.
Di conseguenza delle 45 reggenze conferite a livello regionale, 27 sono riferibili ai casi appena elencati, ulteriori 18 sedi invece sono state assegnate in reggenza, in tutta la Regione, perché dovranno essere discusse nelle prossime operazioni di dimensionamento per l’anno scolastico 2025/2026.
I numeri confermano quindi che è stata limitata il più possibile la riduzione di sedi in reggenza e che questo sia da considerare a tutti gli effetti un effetto positivo delle misure adottate.
Per quante attiene invece all’affermazione secondo la quale la scelta di attribuire le reggenze sia riferibile ad una volontà di conservare posti per nuove immissioni in ruolo, come si legge nell’articolo, si precisa che l’USR Sicilia per questo anno scolastico non ha riservato posti per assunzioni di nuovi dirigenti scolastici, destinando tutte le sedi disponibili al rientro in Sicilia di 10 dirigenti scolastici da fuori regione (mobilità interregionale). Nessuna correlazione sussiste quindi in merito alle vicende del ricorso al TAR per il concorso dirigenti scolastici riservato, in quanto per le ragioni sopra esposte, anche in assenza della sospensiva del TAR l’USR Sicilia non avrebbe comunque dato seguito a nuove assunzioni in ruolo di dirigenti scolastici.