Si sono aperti ieri a Ferrara, per proseguire fino al 29 novembre, i lavori della seconda riunione plenaria dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), presieduta quest’anno dall’Italia. Da quasi vent’anni, grazie al lavoro delle delegazioni dei 31 Paesi membri e dei numerosi osservatori internazionali, l’IHRA lotta contro l’antisemitismo e contro tutti i razzismi tramite educazione, ricerca e Memoria. La delegazione italiana fa capo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
L’Italia ha assunto la presidenza lo scorso marzo, con una cerimonia a Berlino, sede centrale dell’organizzazione, durante la quale è stato nominato capo delegazione l’Ambasciatore Sandro De Bernardin.
I circa 250 delegati sono ospitati nelle sale storiche della residenza municipale, nel Castello estense e al Teatro Comunale di Ferrara e i pasti a loro riservati sono completamente casher, preparati da un’inedita brigata di cucina organizzata dal Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS): cinquecento ragazzi dell’Istituto d’istruzione superiore “Orio Vergani” di Ferrara diretti da Laura Ravaioli e da un loro docente, Liborio Trotta.
Giunti già lunedì 26 novembre nella città emiliana, i delegati hanno partecipato a una giornata di studio organizzata dal Meis, in collaborazione con la Fondazione Fossoli, che li ha portati a visitare il campo di concentramento di Fossoli e il Museo-Monumento al deportato politico e razziale di Carpi.
Da ieri e fino a giovedì i diversi gruppi di lavoro si confronteranno sui temi dell’educazione, dei memoriali e dei musei. Un gruppo “accademico” e diversi comitati si occuperanno specificamente di antisemitismo, razzismo, genocidi e crimini contro l’umanità.