“La centralità del libro mi appare, e non è un paradosso, indiscutibile in un momento in cui l’intelligenza artificiale e il digitale svolgono un ruolo sempre più importante, che naturalmente auspico sia adeguatamente valorizzato e governato. Memori del ruolo di ‘fil rouge’ che il libro ha assiduamente e storicamente svolto nel corso del cammino culturale e di evoluzione dell’umanità, non possiamo che ribadire l’apporto fondamentale che il libro dà alla formazione di ogni giovane. Leggere un libro significa confrontarsi con un autore, il documento cartaceo ci costringe a una riflessione e a un pensare profondo che stimola la nostra immaginazione in un confronto fecondo con le idee dell’altro. Di fronte al navigare nell’oceano di Internet, il libro è un punto fermo irrinunciabile per la formazione dei nostri ragazzi. Grazie a questo oggetto magico - che non è inanimato ma, al contrario, per dirla con Leonardo Sciascia, se lo apri diventa un mondo - i giovani si avvicinano alla bellezza della poesia, della letteratura, della filosofia, coltivando sensibilità e profondità”.